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Archivio per la categoria ‘maltrattamenti’

A volte…

…quello che luccica non è oro… ma è un demone, o anche di più… Direte, chemmerido!? Beh, semplice… Sto praticando così bene che ho avuto una superprotezione dalla mia vita sotto forma di una grande amica, e un grande amico (che ancora non sa di esserlo, e spero di dirglielo quanto prima, appena potrò…)… Non solo la salute che in questo discorso non c’entra niente (con l’ecografia di venerdì ho appurato che per una "svista", per l’ignoranza?! Mah, chiamatela come vi pare, del mio endocrinologo, ho dovuto aspettare 3 mesi in cui temevo d’avere qualcosa che non doveva esserci, e invece sappiate che I LINFONODI NELLA REGIONE PAROTIDEA – COLLO – CI SONO, CE LI ABBIAMO!!! E anche se ho vari linfonodi ingrossati, non c’è da preoccuparsi perché è normale…) va bene, ma soprattutto ho ricevuto protezione per la mia vita proprio… fisica, diciamo… e magari anche un po’ psichica… Che coi matti abbiamo già dato, grazie! (A proposito… Oggi sono andata a preparazione studio gosho, e imboccando la traversa che dovevo prendere ho rallentato controllando che il rumeno – secondo me era di là- che stava per attraversare quella traversa dando le spalle a me, e senza preoccuparsi di controllare prima di attraversare, mi vedesse e si fermasse prima di finirmi sotto le ruote… Nel fare questo, il simpaticone si è chinato per guardarmi bene, e mi ha cominciato ad ammiccare… Mi sono venuti i brividi di schifo, visto quello che sta succedendo, e i brividi DI PAURA, sempre alla luce di quel che sta succedendo, in particolare a Roma, e poi per esperienze passate… Avrei avuto voglia di mandarlo a fa***lo al volo, ma visto che stavo andando a prendermi i benefici per la preparazione della riunione studio, ho evitato… Ma che fosse rumeno o italiano, questi uomini che in situazioni INNOCENTI come queste – cacchio! Stavo solo guardando che non mi finissi, per tua distrazione, sotto le ruote!!- ne approfittano per dar fastidio alle donne io li metterei in galera al volo per molestie! Sì, anche queste sono molestie!!!!! Che schifo!…)

Dicevo… Grazie a questi due bodhisattva della terra che mi hanno protetta… Una volontariamente, l’altro involontariamente, da una situazione di potenziale grande disagio…

GRAZIE!!!!

Sto proprio skarmando!!!

Frastuono! (Della serie: quand'è così, meglio evitarmi!)

Frastuono… E’ un po’ quello che ho nelle orecchie per la giornata appena trascorsa…
Chi è Buddista capirà subito cosa è accaduto dicendo "Ho passato una giornata in completo DISACCORDO col resto dell’universo"…
Credo che tutto fosse dovuto al famoso "Demone del Sesto Cielo" studiato nel Gosho di gennaio… Quando tu sei così un tutt’uno con la Legge Mistica (Nam Myoho Renghe Kyo) quel demone e tutto il suo "esercito" farà di tutto per distoglierti dalla "corretta via" della pratica, e si frapporrà tra te e i tuoi stati vitali più alti, mettendoti di fronte alle tue peggiori tendenze, e alle cose che più ti fastidiano in questa vita…
Credo che tutto sia cominciato in realtà proprio ieri sera quando ho terminato il post che ho pubblicato stanotte… Mi sono accorta di un messaggio lasciatomi "molto carinamente" e molto gentilmente dalla mia capa su Facebook, e platealmente denunciava la mia assenza dalla sua sfera esistenziale, piuttosto che mandarmi, che so, un sms, una mail, un messaggio privato su facebook… Non è la prima volta che ha questo atteggiamento, e stavolta penso proprio che abbia oltrepassato il limite: se scompare LEI per due settimane, e non risponde ai miei sms, alle mie comunicazioni, ed io non ho insistito più di tanto perché è via per motivi familiari seri, non vedo perché arrogarsi il diritto di cazziarmi platealmente sputtanandomi davanti tutti i miei contatti di facebook (tra i quali ci sono gli amici, e non me ne frega nulla di fronte agli amici, ma anche i meno amici, e di quelli me ne frega di più che si facciano i cavoli miei aggratise…) visto che l’unica comunicazione che mi ha inviato in queste due settimane è stato un "Come va il lavoro", senza chiedermi che so, come stai, o dirmi almeno un CIAO, o quantomeno, visti i motivi per cui si è assentata, quantomeno dico, almeno dimmi come stai tu?!
Si comporta ESATTAMENTE come si lamenta che si comporta la sua capa… Né più né meno. Poi ha avuto altri comportamenti affettuosi e di interesse personale in altri momenti nei miei confronti, ma non è la prima volta che usa la mia bacheca di Facebook per queste comunicazioni di lavoro che più che comunicazioni sono CAZZIATONI. Se mi vuoi sputtanare allora non usare mezzi termini: fallo e basta. Sono cazzi miei come mi voglio comportare sul lavoro, e se voglio farlo sapere ai miei amici o meno.
Vabé.
Detto questo, credo che per tutto questo devo evidentemente aver dormito male, annientando due ore e passa di daimoku, più tutte le altre dei giorni scorsi… Fatto sta che stamattina mi sveglio e trovo la casa senza corrente perché nottetempo è saltato il salvavita chissà da che ora. Di conseguenza il termostato del riscaldamento si è azzerato, e quando fa così torna alla lingua della casamadre, il tedesco, e si dimentica tutti i settaggi. Non trovo il libretto delle istruzioni, chissà dove l’ho messo, perciò ora come ora mi attacco. Ah, giusto ora mi è venuto in mente dove possa essere, poi controllo. Poi il telefono di conseguenza anche era spento, perciò mia madre mi ha cercata e quando l’ho richiamata era alterata perché non avevo risposto. Poi riaccendo il PC (che avevo lasciato acceso e ovviamente si è spento…) e la connessione non funziona… Allegria! Un gattaccio randagio sta terrorizzando i miei gattini adorati, e si piazza sempre sullo zerbino di casa mia e quando i miei mici vogliono entrare o uscire dalla gattaiola lui soffia e picchia… Non riesco a cacciarlo via ma se lo prendo… lo porto a ZAC ZAC!!!!
In tutto ciò ovviamente mi faccio prendere dal nervoso, e così attacco di colite, che mi causa ritardo, perciò dovevo andare a prendere mia madre e mio fratello per un concerto di musica classica, e arrivo sotto casa di mio fratello a 15 minuti dall’inizio del concerto, IN CENTRO! Essendo domenica, essendo le 15,45, e mio fratello abitando vicino lo Stadio praticamente non solo ha le strade PER 3/4 BLOCCATE dalle automobili che si parcheggiano LIBERAMENTE NDO CAZZO VOGLIONO (scusate la finezza) ostruendo strade, semafori, visibilità, parcheggi riservati, spesso passi carrabili… Ma anche il posto AUTO RISERVATO PER DISABILI DI MIO FRATELLO!!! Mia madre aveva chiamato i vigili quando era arrivata a casa di Vale, e l’unica cosa che hanno fatto (anzi! Almeno quello!) è stato lasciare una multa. L’auto era senza NESSUN TIPO DI PERMESSO PER DISABILI: con la fotocopia o senza il codice della strada prevede la RIMOZIONE. Questo se n’è andato allo stadio bello bello e l’unica cosa che si ritrova, oltre a un cervello da coglione, è una multa. Bene.
In tutto ciò NEANCHE UN VIGILE URBANO, NEANCHE UN POLIZIOTTO O UN CARABINIERE A PAGARLO ORO! TUTTI ALLO STADIO! Ladri, stupratori, o quel che volete: agite durante la partita della Roma! Potete fare quello che cazzo vi pare tanto a Roma regna il caos sovrano!!! Chi s’è visto s’è visto, non solo il disagio del traffico, del parcheggio alla cazzo di cane, ma anche la presa per il culo perché se hai bisogno di un ufficiale pubblico puoi pure morire: c’è da coprire lo stadio! Altrimenti quelli si ammazzano di botte! Capirai! Magari!
Scusate, sono molto poco buddista in questi giorni qui!!! Perché Roma è MERAVIGLIOSA ma è una città di merda quando c’è la partita. Per quelli che vanno allo stadio, e per le autorità che permettono questo! Diceva bene mia madre in macchina: un bel giorno dovrebbero senza avvertimento FAR RISPETTARE LA LEGGE: multe e rimozioni a tutto spiano durante la partita! Non è possibile che SU TUTTO IL LUNGOTEVERE LATO FLAMINIO DA PONTE MILVIO A BELLE ARTI LE AUTOMOBILI SIANO PARCHEGGIATE IN DOPPIA FILA LUNGO LA LINEA DI MEZZERIA!!! Questo limita la carreggiata a una corsia per senso di marcia e RENDE IMPOSSIBILE l’inversione (ove sia legale!!) in tutti i semafori e in tutti i passi carrabili!!! Sei costretto anche a farti tre km prima di prendere la TUA svolta, quella che avresti tanto voluto fare 3 km fa e che normalmente potresti fare!!
La mia bile saliva e saliva…
Arriviamo in centro con quasi 10 minuti di ritardo sull’inizio previsto del concerto. Mollo mia madre e mio fratello davanti alla Chiesa (dietro la quale era previsto il concerto), e inizio a mettermi l’anima in pace per il parcheggio: parcheggio per disabili manco a parlarne: tutti presi. Non so se erano con permesso, ma erano comunque tutti occupati. Gli altri posti idem. Comincio ad allargare il giro… Finisco dietro il Campidoglio… Lì ci DEVONO essere i posti per disabili: sì, ce ne sono due! Ma sono OCCUPATI DAI LAVORI IN CORSO! Solo quelli! Eccerto! In compenso ci sono non uno MA BEN DUE ZINGARI che mi fanno cenno: parcheggiatori abusivi! Cioé, non solo è domenica e non si paga il parcheggio! Non solo ho il permesso per disabili ORIGINALE e il diritto di parcheggiare sulle strisce azzurre senza pagare nei giorni feriali, ma DOVREI ANCHE PAGARVI IL PIZZO ALTRIMENTI MI RITROVO LA MACCHINA RIGATA?! Fanculo voi e tutti i parcheggiatori abusivi e questa città di merda e lo stadio! Perché è colpa della partita, torniamo a bomba, se nella cabina dei vigili urbani all’angolo della strada CI SONO SEMPRE I VIGILI (a multare il nulla! Perché figuriamoci se multano chi guida col cellulare, chi passa col rosso…se!!!) MA OGGI NO! ovviamente alzo i tacchi e mi allontano, finendo dietro San Giorgio al Velabro… Ma prima ovviamente incontro un altro zingaro che mi fa il segnale di parcheggiarmi dove dice lui. Come no, aspettami che arrivo. In tutto ciò MI SENTO MOOOOLTO AL SICURO a passare per accorciare a piedi poi la mia strada verso il concerto, nella viuzza di San Giorgio al Velabro, come no! Proprio al sicuro! Con tutta questa polizia che circola!! Ma che dico la Polizia! Vogliamo parlare di tutti i militari che dovrebbero essere in giro per Roma a vigilare sulla nostra sicurezza?!!!!! Ne avessi visto uno!!!

Arrivo trafelata al concerto con 25 minuti di ritardo. La sala stavolta è stracolma perché c’è la presentazione di un libro di non so chi non so per come. L’unica nota positiva, a parte la musica suonata soavemente dal padre (violino) della mia amica Eleonora e dal pianista, è il violoncellista, che nervosamente cammina proprio di fronte me. Ha 19 anni. Ma non me ne frega niente: E’ VERAMENTE BELLO!!! Già l’altra volta l’ho adocchiato… Non so se avete visto "Cardiofitness" il film… Una storiella niente di che, ma carino… l’ho visto una delle prime sere che ho avuto Sky (regalo di Natale di mio fratello! Thank you!!)… Beh… Che dire… Io vado per i 32… Ma un pensierino ce l’ho fatto!! E veramente mi sa pure lui, ahahahah!  Ma temo rimarrà un pensierino perché la vedo proprio dura, ahahahah! Vabé… a parte questo… Essendo in fondo alla sala, c’è un viavai di gente che arriva per la presentazione del libro, e noncurante di noi che stiamo ascoltando il concerto, chiacchiera… Vabé. Anche questo rispecchia il mio stato mentale… CAOS.
Cerco di concentrarmi sulla musica, chiudo gli occhi… batto il tempo con la gamba, col piede, con la testa… Sembro matta, ahahah! Ma a me piace farmela vibrare dentro la musica, specie quella classica, ma la musica in generale!! Ah!
Alla fine del primo brano cambia il tipo di concerto, perciò vanno in scena la mia amica Eleonora e il violoncellista, assieme al padre di Ele e un’altra violinista, perciò faccio un attimo in tempo a salutare mia madre. In tutto ciò ho la giacca e la sciarpa in braccio e non mi accorgo che sto pulendo la sala con la sciarpa. La tiro su. Saluto mia madre, mi riallontano perché non posso sedermi accanto a loro (… Ed io che volevo passare il pomeriggio con la famiglia!), smadonno raccontandole brevemente la saga del parcheggio, e ritorno indietro… Ripulendo di nuovo il pavimento con l’altro lato della sciarpa che è caduto!! Vabé. Stasera l’ho lavata, ahahahah!
Mia madre per altro aveva pensato che saremmo andati a trovare mio nonno, ma io volevo solo scappare da quell’inferno, e andarmene a rintanarmi "in casa" (con la scusa di lavorare… e molta poca voglia di farlo!). Quando finisce il concerto saluto al volo Ele, poi teliamo, facendoci i km con mio fratello per tornare alla macchina, incrociando gli zingari di cui sopra, e zero ufficiali di qualsivoglia natura. Si sono fatte le 17,40. La partita è finita alle 16,45 (credo). Saliamo in auto e mamma si accorda con nonno per raggiungerlo in centro dove li accompagnerò io. Poi parliamo quale altro minuto. Insomma,verso le 18 vedo lampeggianti su lampeggianti passarci dietro dove siamo parcheggiati, prima che mi rimetta in moto: è finita la partita, la gente ha sfollato dallo stadio, e le varie pattuglie tornano a circolare per NOI COMUNI MORTALI A CUI NON FREGA UN CAZZO DEL CALCIO E CHE EPPURE PAGHIAMO LE TASSE, ABBIAMO DIRITTO ALLA TUTELA DELLA NOSTRA PERSONA E DEI NOSTRI DIRITTI (come quello di avere un cazzo di parcheggio gratuito di giorno festivo, pergiunta per una persona disabile!!)! Ma che ci frega! Siamo in Italia e qui vige il fancazzismo e l’egoismo!

Nam myoho renghe kyo!

Ok, partiamo… per arrivare a piazza di Spagna, l’apoteosi! Il caos di gente, bambini in veste di Carnevale, gente che guida e non dovrebbe guidare (età media 80 anni), tutti in grande allegria! Qualche volante di varie armi si vede in giro, ma nessun vigile o altro a piedi. Eh, ancora non hanno fatto in tempo a scendere dalla macchina, porelli!
Arriviamo a piazza di Spagna e tutti i posti per disabili sono occupati… Butto un occhio su due parabrezza: comune di Velletri e comune di Castel Gandolfo. Eh.. sì…
Siamo scesi per salutare mio nonno ed io per andar via, mi giro… Una signora sale in macchina parlando al cellulare. La macchina è uno di quei DISCRETISSIMI SUV formato non famiglia… TRANSATLANTICO! Quasi un Hammer insomma! E continua a parlare anche quando si immette sulla strada. Non ci vedo più. Mi piazzo in mezzo per non farla passare e le faccio cenno di attaccare. La signora stranamente non si incazza, ma mette la retromarcia e torna al suo posto, continuando a parlare. Ha con sé anche un’altra signora. Dopo aver salutato mia madre e Vale e nonno, mi avvicino alla sua macchina, la disturbo mentre parla al cellulare e le dico "Signora, le chiedo scusa per il gesto che le ho fatto poco fa. Ma mio fratello è stato investito da una persona che parlava al cellulare mentre guidava proprio come lei!" (mi aveva vista stare accanto a lui poco prima)… Non so se ha capito, se mi ha ascoltata, se ho colpito il suo cuore. Ma spero tanto di sì. Anche se non è la verità, anche se Vale non è stato investito da qualcuno così. Ma ogni volta che io vedo qualcuno che parla cellulare all’orecchio mentre guida, io… mi sento come se me lo investissero di nuovo. Idem per tutti quegli stronzi di vigili e poliziotti che non fanno una multa a questa gente. Sono tutti potenziali assassini: AVETE I SOLDI PER UN SUPERMEGATRANSATLANTICO DI SUV E NON AVETE I SOLDI PER UN MISERO AURICOLARE!? Non ci credo.

Non vedo l’ora di scappare dal centro, e più mi dirigo verso casa, più ho voglia della mia VERA CASA… Prendo la Flaminia invece della Cassia e via: fino al Kaikan! Ho bisogno di Daimoku! Appena vedo lo sguardo sorridente del Prometeo all’ingresso già il mio cuore si rilassa… Ho il desiderio di vedere Gianluca (come domenica scorsa…no? L’orario è quello…) ma so già che per come sto, sicuro che non lo incontrerò. E’ una giornata troppo storta…
Infatti!
In compenso mentre sono in un angolino del Butsuma grande ascoltando il daimoku, cercando l’ispirazione per farlo perché per come sto è difficile prendere il via, ma già ascoltarlo fa bene al cuore (e comunque un Gongyo, anche se guidato alla velocità della luce da un ragazzo, me l’ero riuscita a fare!), mi giro al suono dell’apertura della porta, e l’uomo che entra mi guarda: è Francesco. Lo saluto da lontano sperando dentro il cuore mio NON VENIRE QUI, NON VENIRE QUI, NON VENIRE QUI. Ovviamente mezzo minuto dopo è lì, seduto accanto a me. Che coglioni! Ma che altro mi potevo aspettare?! Mi comincia a parlare, a chiedere. Si va subito a parare lì: come va la vita sentimentale. Eh, sai, sono single, e tu? – chiedendo a me – Ho tergiversato un po’, poi gli ho detto che anche io, però gli ho fatto capire che insomma, non è aria… Eppure alla fine dell’ora infinita che mi è stato incollato, facendo daimoku con me (… che già di mio avevo tutta questa facilità oggi a farlo!), mi porge il suo biglietto da visita chiedendomi di chiamarlo se organizzavo qualcosa con i miei amici buddisti (la mia zona non è la stessa sua) che sarebbe stato un onore passare la serata con me… Sì, ok, grazie.. Tanta gratitudine. Ma non ti chiamerò, diciamocelo. Anche perché, seppure ha tenuto a specificare che quel che scrive su Facebook è finzione e non è come sembra, a me sembra veramente una persona superficiale, oltre al fatto che dall’inizio della conversazione non ha fatto altro che dire che pratica da 10 anni ma è veramente de coccio, e ha delle tendenze che non riesce a mandar via e gli si ripresentano in continuazione. DEL TIPO CHE CI PROVI CON TUTTE? No, oggi non era proprio aria!
Pussa via!
Ma sono troppo buona… Avrei dovuto/voluto sedermi lontano… Ma sono rimasta lì. Anche perché mentre mi stava accanto, col suo daimoku affaticato (fumerà?! Mah…), io me la ridevo… perché ho realizzato proprio che tutto, tutto, tutto, portava al DEMONE DEL SESTO CIELO. Perché sono stata troppo bene i giorni precedenti, perché sono stata troppo felice, e ho fatto troppo daimoku, e mi sono dedicata troppo agli altri, e dunque lui stava lì che rosicava… Come rendermi difficile la pratica e la vita (che sono la stessa cosa) oggi?! Niente di meglio che mettermi di fronte alle cose che più mi urtano: l’ignoranza, la maleducazione, la superficialità, il caos, il disordine pubblico, il cinismo, l’egoismo… E questi uomini appiccicosi che non capiscono quand’è aria di lasciarti in pace… Come quell’altro che mi si incollò stile patella dopo quella meravigliosa mattinata passata alla prima riunione pre-byakuren (giugno, mi pare)… che riuscì (beh, io riuscii) a farmi venire un super-mega attacco di colite di due ore, perché non mi lasciò fare le mie foto alle rose IN SANTA PACE… Ed io troppo buona per dirgli VATTENE, piuttosto mi sono sentita male dentro… Ecco, stasera almeno non è successo questo, anzi… Ho iniziato proprio per annientare la chiacchiera di quest’uomo, a recitare daimoku avvertendolo che volevo fare almeno mezz’ora… Poi è arrivata una mia amica, che mi ha detto "poi ci vediamo per una cena, ti va?" riferendosi ad un altro giorno… e si è seduta più avanti… E mentre recitavo ho ripensato a questa frase e mi son detta: E PERCHE’ NON STASERA? Così quando è finito daimoku e poi Gongyo (ho fatto il bis vista la rapidità del Gongyo precedente… In compenso questo c’ha messo 10 minuti di un daimoku a velocità bradipo… Ma era ovvio anche questo, ahahahah! Solo che ho resistito, stoica, fino alla fine! Tié, demone! Beccate questa!) mi sono avvicinata alla mia amica e le ho proposto l’idea. Beh, aveva già preso un impegno con una sua amica ma mi potevo aggregare… Solo che poi in tema con la giornata, è successo il casino tra loro perché non si sono capite, la mia amica si è innervosita… E insomma, si sono fatte 10 minuti di discussione per telefono, e poi siamo andate a cena solo io e lei. Ma è stato un beneficio per tutte perché a lei non andava di andare con gli amici dell’amica, e nel posto da loro scelto, l’amica alla fine della serata le ha mandato un sms per ringraziarla di averle fatto notare un aspetto di sé che non aveva ancora messo in luce, proprio attraverso la loro discussione (vedi però!), ed io ho passato una bellissima serata con una persona che avevo proprio voglia di conoscere meglio!
Altra cosa: mentre recitavo daimoku potente per annientare il vicino disturbatore, è entrato nel butsuma Alessandro, quello che accompagnava il FAMOSO SOKAHAN DEL 15 MARZO e che in preda a un gran mal di testa qualche settimana fa ho ricordato essere presente in una foto di una mia amica e compagna di fede buddista! Infatti sono amici! Quindi potenziale aggancio per ritrovare quel sokahan!! Lui non so se mi ha riconosciuta, ma siccome l’ho guardato un paio di volte, mi ha riguardata anche lui… Idem quando poi è uscito prima di Gongyo (forse l’aveva già fatto)… Avevo pensato "mo’ lo avvicino e gli chiedo se si ricorda, e gli dico che conosco Nat e Raffa…" però poi la mia amica stava discutendo con la sua al telefono, e l’ho seguita per non perdere io lei… Insomma… Chi se ne importa. Tanto di occasioni ce ne saranno, visto che l’ho sicuramente rivisto non solo oggi, e poi è un amico di Raffa appunto, e lei voleva organizzare una recitazione a casa sua… E poi non vorrei che questo Alessandro si pensasse che ci sto provando, ahahahah! No, no! Io voglio l’amico tuo! E poi… C’è anche da dire che magari io questo Gianluca amico suo, il sokahan, può darsi che non lo debba proprio rincontrare: se non l’ho rivisto da un anno (manca un mese!) in qua, un motivo ci sarà… Boh!!

Insomma… Al ritorno in auto dalla cena con la mia amica, mi sono fatta un bel daimoku potente… Mi sento molto meglio… Domani è un altro giorno, e questo lo cancelliamo! Oppure no, lo immagazziniamo nel karma negativo (perché ho offeso un sacco di vite, ahahahah… Oddio, c’è poco da scherzarci! ) e ricominciamo con le azioni positive per annullarne gli effetti nel mio futuro!!
Buonanotte… al secchio, come si dice da queste parti!!
Baci baci

Ho capito…

Ieri ero troppo stanca per aggiornarvi, causa ore passate nel traffico indemoniato di Roma quando piove, anzi, quando diluvia…
Però già dopo aver scritto il mio ultimo post, ci ho rimuginato su e ho iniziato a capire che non è vero: non è vero che non mi sto rispettando, che non sto cambiando il karma, che continuo a sbagliare IO. le cose non stanno così.

Ieri sera ho mandato un sms molto illuminato a Simone, eccolo: "Ciao caro. E così hai rivisto Stefano! Che ti è sembrato? Ieri sera c’ho discusso per tel e mi sono un po’ stufata del modo in cui mi tratta, spesso mancandomi di rispetto, e quando glielo faccio notare neanche mi dà ragione. Poi magari mi chiede scusa il giorno dopo però. Non so quando lo rivedrò o risentirò. Penso che la mia funzione con lui sia stata "solo" di fargli shakubuku, e mostrargli di fronte al suo scetticismo sulla vita e su questo buddismo, attraverso la mia vita, che si può essere felici. Ma non è sicuramente la persona giusta per me e quindi l’ho "lasciato andare" già da tempo… Solo che forse devo anche smettere di sostenerlo materialmente e andare SOLO di daimoku, perché ogni volta mi tratta di merda, e non è giusto che io non mi rispetti, continuando a farmi trattare così da lui. Avevo pensato che forse non sto modificando il mio karma se continuo ad incontrare uomini che non rispettano la mia vita. Invece oggi ho realizzato che non è così. Io ho rispettato me stessa con lui, ho dato quel che volevo dare, forse ho ricevuto poco, ma non devo guardare quel che ha fatto lui per me o a me, ma solo quel che ho fatto io per e con lui, e per me stessa mentre ero con lui. Ho fatto ulteriori passi di crescita, ho capito altre cose, e gli ho dato tanto in termini di amicizia e amore. Gli ho fatto vedere cosa POTREBBE essere una relazione di valore, al contrario di quella che ha avuto (sta avendo?!) finora con la ex (ex?!). Insomma, io ho creato valore, e questo è il mio percorso. Non me la posso prendere con me stessa perché lui è uno stronzo ed egoista, e perché non è proprio pronto ad avere una relazione matura e senza dipendenze (oltretutto è profondamente masochista). Insomma, grazie ancora una volta per avermi fatto shakubuku! Ti voglio bene! Bacio"

Ecco, questo è! La mia vita è collegata all’ambiente e a tutte le persone che incontro e ne fanno parte, ma NON E’ LA LORO VITA. Rimanere incentrati su se stessi vuol dire anche questo: capire dove inizia e finisce la MIA responsabilità e dove inizia e finisce quella degli altri, nelle cose che accadono.

Continuo a incontrare egoisti sul mio cammino? Forse il discorso non è che io non stia cambiando il mio karma, ma il fatto che la mia FUNZIONE, l’ho sempre saputo, è di donare gioia, la famosa compassione buddista (togliere dolore, dare gioia). Non sono un essere superiore, una persona che ha la saggezza e la risposta per tutto: io sbaglio, io commetto errori madornali, io devo ancora crescere e crescere (non si smette mai!), io devo ancora cambiare e modificare tante cose… Ma di sicuro se incontro egoisti sul mio cammino non è perché me lo MERITO! Non devo COLPEVOLIZZARMI per questo! Evidentemente è la mia FUNZIONE, la mia MISSIONE: devo mostrare loro cosa vuol dire DONARE. A volte mi riesce bene, a volte male, a volte anche per me è difficile donare. Ma nel percorso fatto con Stefano questo mi mancava: mettere a fuoco che se LUI è egoista, insicuro (e allo stesso tempo anche troppo sicuro!), scettico, infelice, co-dipendente (per usare un termine a lui caro) con la sua ex (o forse ancora fidanzata), se è masochista, sono problemi SUOI. Io gli ho fatto shakubuku e non solo quindi gli ho dato il mezzo per essere felice e starà a lui decidere se utilizzarlo o meno, ma gli ho mostrato con la mia vita cosa possa significare questa pratica, come si possa essere felici anche quando non ti accadono solo cose belle! (Questo il suo messaggio di domenica sera dopo il rientro a casa dal Kaikan… 24h dopo a giudicare dalla telefonata che mi ha fatto, anzi dallE telefonatE, sembra aver fatto tabula rasa di ciò che pensava della mia persona nella sua testa… Mah!  "Grazie per: i passaggi, l’amicizia, la compassione, shakubuku, l’amore, Simone, l’incitamento a seguire il sogno del doppiaggio, ricordarmi che esistono anche le cose buone nella vita, grazie per te.") E poi, sono o non sono byakuren dentro?! Quindi ho anche questa funzione di "proteggere" sempre le persone che mi sono accanto…

Quindi se mi capitano ancora e ancora queste persone, devo agire ancora più coraggiosamente e perseverare nella mia pratica! Mostrar loro (scettici, infelici..) che si può cambiare, che si può crescere e FIORIRE! E che dare agli altri, "praticare" per gli altri nam myoho renghe kyo, è la cosa che rende più felici al mondo!
Tuttavia non posso continuare a massacrarmi la vita e a fare la crocerossina accorrendo al fianco di chiunque anche se mi tratta male solo perché non posso vedere la gente che soffre senza fare qualcosa!
Perciò ricorrerò al daimoku. Da lontano, a distanza di sicurezza. Pur continuando a voler bene a Stefano, pur preoccupandomi della sua vita e della sua felicità. Spero che un giorno ci rincontreremo in circostanze più favorevoli per ristabilire un’amicizia sincera e profonda…
(attualmente è in corso uno scambio di mail dopo che mi ha contattata su Facebook un paio d’ore fa… Ha risposto al messaggio che gli avevo lasciato dopo la discussione dell’altra sera riguardo l’appuntamento col suo amico per giovedì sera "non se ne fa più nulla", e lui ha scritto "Non avevo dubbi… Causa-effetto anche stavolta, eh?")

Per la cronaca, la bellissima risposta di Simone al mio SMS: "E’ uno dei più begli sms che mi hai mai scritto! Sei una bellissima persona, chiacchierona , ma profonda, dolce e di grandissimo valore e coraggio. Sembra che pratichi da una vita. La Soka Gakkai Italiana è fortunata così come le persone che fanno parte della tua vita. Le persone così trovano sempre quello che cercano!"

Donna zerbino vs Egoisti!

Sono stufa. Mi ritrovo regolarmente con persone che non mi danno quello che cerco.
Ecco, qui sbaglio. Cerco.
Forse dovrei semplicemente mettere il desiderio di fronte al Gohonzon e smettere di cercare: togliere l’amore, quello verso un partner, dalla mia "agenda", e lasciare che accada quando dovrà accadere, punto.
Smettere di cercare con questa solita cornice senza il quadro che cerco di applicare a tutti… "Sei tu quello giusto?! Sei tu quello giusto?!"
Ho capito già da un po’ che da Stefano non posso pretendere nulla, non posso ricevere nulla. Non è capace. Non ci sta con la testa, in molti sensi. Per il trauma cranico (che ormai è passato, però! Mo’ basta giocarci!), perché ha ancora il ricordo vivido della ex che ancora gli sfracassa i marroni, perché ha troppe cose a cui pensare, e soprattutto…. PERCHE’ E’ UN GRANDE EGOISTA. Come molti degli uomini che mi sono capitati a tiro in tempi più o meno recenti. E’ lui che decide cos’è importante e cosa non lo è, spesso passando sopra i miei sentimenti.
Quindi, la domanda (retorica) la devo porre a me stessa: LA VUOI FARE FINITA?!!???

Nel momento in cui mi affiderò completamente al Gohonzon, io lo so, arriverà QUELLO giusto.

Eppure continuo ad andarci di testa, di pancia, non so come dire… Vedo un ragazzo che mi piace, o uno che mi dà un minimo di attenzioni, e io già parto per la tangente… Non dico che mi innamoro di tutti, non è così. Ma dico che la mia mente subito inizia a vagare per il futuro… In realtà sono riuscita, con Stefano, a vivermi la situazione QUI ED ORA in maniera corretta, senza attaccamenti, per non soffrire, però è anche vero che ho messo da parte l’orgoglio, che ho messo da parte i miei bisogni, e per quanto sia rimasta bene incentrata su me stessa senza perdermi di vista, ho comunque perso di vista che io UN UOMO COSI’ NON LO VOGLIO.
I primi giorni sono stati belli, prima dell’incidente, siamo stati bene insieme, nonostante la sua malinconia per la ex. Poi dopo l’incidente il casino più totale. E’ diventato aggressivo, è arrabbiato con tutto il mondo, con la vita in particolare perché gli ha tolto tanto eppure si è sempre dovuto sudare tutto… E se l’è presa anche con me: l’unica che forse gli è stata vicina con tutta sincerità e appoggiandolo, dandogli fiducia…

Ieri sera aveva deciso di venire con me al Kaikan, ma io dovevo andare a fare attività di protezione byakuren dalle 19, e lui invece staccava da lavoro a piazza del Popolo alle 19,15. Allora ci siamo sentiti affinché coi mezzi si avvicinasse al Kaikan, e poi, potere mistico del mio daimoku, avevo desiderato di trovare il modo di andarlo a prendere il più vicino possibile al Kaikan (per non lasciare la mia postazione byakuren troppo a lungo) abbinando l’accompagno di qualcuno DAL Kaikan. E così è stato! E pure preciso come luogo! Una ragazza del call center aveva bisogno di andare a Via delle Vigne Nuove, e così poco prima delle 21 sono andata a prenderlo proprio lì. Come siamo arrivati al Kaikan, dove tra l’altro c’era Simone come sokahan, e con lui non si vedevano da più di 10 anni, lui ha guardato il cellulare, mi ha chiesto scusa, e mi fa "devo fare una telefonata, scusa…" Tra l’altro nonostante sapesse che m’ero allontanata per lui ma che il mio posto era al Kaikan, dentro uno dei butsuma (luogo di preghiera, n.d.r.), ha fatto le cose con moooolta calma: prima al tel era nervoso perché non capivo dove dovessi andarlo a prendere (io non sono di quella zona, che ne so! Per fortuna che c’era ancora con me in macchina quella ragazza, che ha notato, visto che avevo il vivavoce inserito, che lui era molto nervoso, e mi ha dato lei le indicazioni per andarlo a prelevare…), poi quando la ragazza è scesa e lui è sceso dal posto dietro per sedersi davanti, è salito in macchina ma stava parlandomi di non so che e c’ha messo un po’ per chiudere lo sportello: finché non l’avesse chiuso non potevo ripartire!!! Alla fine gliel’ho dovuto chiedere… Poi arriviamo al Kaikan e dal parcheggio al butsuma grande camminava piano piano, parlandomi di (ancora) non so che… Io continuavo a pensare che dovevo andare, e gliel’ho detto, mentre allungavo il passo ma lui niente, a due all’ora che rimaneva dietro e mi dovevo fermare per aspettarlo… "Ah, scusa, tu devi andare, hai ragione…" ma neanche un centimetro più veloce.. Gli dico che comunque dovevo passare a lasciare la borsa nella saletta dei sokahan-byakuren, e lui ancora a passo di lumaca… Poi però quando siamo lì alla saletta se ne esce che deve fare la telefonata di cui sopra… Magari perché se n’è accorto allora solamente, non so (ma poteva abbandonarmi prima allora)… Comunque voglio dire: le sue cose hanno priorità, le mie sticazzi, anche quando sono importanti come il servizio di protezione, e chi se ne frega che ho abbandonato il Kaikan per venirti a prendere perché tu avevi desiderio di venire a praticare e non hai un mezzo proprio, così ti ho facilitato gli spostamenti!
Poi è scomparso per oltre mezz’ora… Quando erano le 21,35 ho iniziato a cercarlo per il Kaikan, appena Simone mi ha dato il cambio per la protezione al Butsuma grande dove stavo da sola… Dopo oltre 5 minuti in cui correvo da una parte e dall’altra (e mica è piccolo!), alla fine lo trovo al parcheggio. Gli ho ricordato che il Kaikan chiudeva alle 22, e che se voleva praticare doveva farlo adesso o dopo avremmo chiuso il butsudan! E lui "Ah, scusa, non lo sapevo" "Ma io te l’avevo detto…" e lui "dovevo fare quella telefonata…" (con una faccia fino a per terra) e io "Beh, la vita è fatta di scelte… Se dovevi parlare con LEI potevi scegliere di chiamarla più tardi: sei venuto fino a qui apposta e ti sei giocato 40 minuti… Le cose non ti ACCADONO. Le scegli tu." e lui "Che ne sai che fosse LEI?" "Era ovvio che fosse lei, ti si legge in faccia…" "ah…" e poi "E comunque almeno per rispetto al fatto che ho lasciato la mia attività di protezione per venirti a prendere facendoti un’offerta, potevi giusto farti vedere in sala un attimo." "Hai ragione, scusa…" "Poi comunque sei libero di non praticare o praticare, è una tua scelta, ma magari la prossima volta avvertimi prima…" (la sgridata ci stava tutta: si comporta sempre come se le cose lo travolgessero…)
Dopo di che è venuto, con ancora quella faccia da funerale, nel butsuma grande a recitare un po’.
Dopo la chiusura del butsuma siamo rimasti a parlare con Simone e Giampiero, l’altro (mito) sokahan. Stefano ha fatto un terzo grado di domande e dubbi. In realtà è ESTREMAMENTE scettico. Giampiero ha risposto a tutto, è stato anche simpatico (lo adoro!) nel suo modo di rispondere. Io mi sarei innervosita già da un certo punto in poi. Come gli ho detto anche oggi parlando al telefono, a Stefano dico, quello che mi dà fastidio è che non dica neanche una cosa positiva. Non dico che DEBBA. Ma se non sperimenta non può sapere. Se parti che già sei convinto che non funzionerà, se parti che quasi ti sembra stupido tutto quello che facciamo, se parti ultrascettico, se non ti affidi, questa pratica FORSE funzionerà, e comunque funzionerà non come funziona a chi si AFFIDA. Bisogna sperimentare. Lui neanche ci prova. Ha riiniziato a praticare, dice, anche a lavoro, un pochino, avendo tutte quelle ore in piedi… Ma poi "ci va" completamente di testa, ogni cosa è un dubbio, una domanda, una questione, a volte anche aggressivamente… Non mi piace la gente che mi mette spalle al muro. E lui spesso mi ci mette, mi ci ha messa. Stasera poi, anche, pure.
Insomma, ieri sera alla fine lo riaccompagno a casa dei suoi (a Roma!) a mezzanotte, poi restiamo a parlare un altro po’ in macchina. Gli dico che non mi piace come mi ha trattata ultimamente, che ha fatto di tutta l’erba un fascio, che va bene che io lo supporto, lo sostengo, che forse sono l’unica che crede in lui fino in fondo, che è convinta che la sua vita sia meravigliosa (come quella di tutti) e che farà grandi cose, però questo non gli dà il diritto di prendermi a pizze in faccia, di sparare nel mucchio prendendo anche me, quando ce l’ha con tutto e con tutti. Dovrebbe capire che sono il faro in mezzo alla nebbia, che merito rispetto, che non sono uguale ai suoi genitori-fiato sul collo, alla sua ex che non si sa che vuole né da se stessa né da lui, e gli ricordo che non è giusto rinunciare ai propri sogni solo perché ancora non si sono realizzati e perché si vede la persona amata (riferendomi a LEI) non volere le stesse cose che vogliamo noi. In questi casi ci si deve analizzare fino in fondo: forse sei davvero cambiato e non vuoi più le cose che hai iniziato a chiederle due anni fa. Ma se la questione è invece che vuoi lei e per questo sei disposto a rinunciare ai tuoi sogni, NO, NON VA BENE. (Nel mentre mi dicevo MA GUARDA TE SE DEVO FARGLIELI IO STI DISCORSI…)
Alla fine ci siamo salutati, senza NEANCHE UN BACIO. Un bacio sulle labbra, dico. Lui salutandomi mi ha abbracciata due volte. Due volte nell’arco di un paio di minuti, ogni volta, come la prima volta, sniffandomi il collo, e baciandomi doppiamente una guancia sola. E’ evidente che non gli sono indifferente, nonostante tutto.
Io invece, non ho avuto lo stesso desiderio delle altre volte di baciarlo. Ho tenuto le distanze tutto il tempo. Mi piace. Mi piace tanto. Ma non voglio più cedere ai miei desideri. E’ inutile. Lui non vuole me, è ben chiaro, altrimenti avrebbe approfittato del tempo insieme di ieri in maniera diversa. Altrimenti rivedendomi dopo 10 giorni quasi avrebbe reagito in maniera più "disinvolta", senza farsi frenare da quello che evidentemente rimane il suo desiderio primario: LEI. Non so che cavolo voglia dalla loro storia. Si logora. Si logorano. Gliel’ho detto, ieri: dovresti finirla di punirti e decidere di essere felice. Non stai bene neanche così. Non so cosa cerchi da lei, cosa vuoi da lei, cosa vuoi da te con lei. Ma è evidente che continuare a sentirla (e a vederla?!) ti fa male: ogni volta hai questo muso fino a per terra. Sei profondamente masochista, si vede in tante cose che fai. Invece dovresti iniziare ad amare la tua vita, il tuo corpo, e credere fino in fondo che MERITI DI ESSERE FELICE. Basta vivere nel passato! Vivi nel presente!

Appena sono arrivata a casa, mi arriva un messaggio sul cellulare in cui mi ringrazia per tutto quello che ho fatto per lui, per i vari accompagnamenti, per le parole, per l’incoraggiamento, per lo shakubuku, per il daimoku e il sostegno, per una poesia che gli ho dedicato, e per ME, per come sono.
Io gli ho risposto con delicatezza, come sempre.

Oggi avevo chattato con un suo amico, che quando ci conoscemmo 16 anni fa era il suo migliore amico. Avremmo dovuto vederci tutti e tre giovedì sera. Avevo provato a chiamare a casa Stefano a pranzo pensando che stesse lì per parlargli della cena, ma mi ha risposto la coinquilina (alla quale ha affittato da pochi giorni una stanza, e ieri sera ne diceva peste e corna, compreso che questa persona ne ha viste di cotte e di crude affettivamente parlando, e praticamente ora GLI batte i pezzi perché lui comunque ha cercato di accoglierla, e lei non è abituata a tutte queste attenzioni e quindi ora è convinta che sia l’uomo della sua vita…).
Alla lezione di doppiaggio di stasera tra noi "alunni" si era parlato di andare a cena e cinema giovedì sera e io avevo detto che avevo già questo mezzo impegno con loro due (sono stata presa in giro dagli uomini, ahahahah, perché, ancora, come venerdì scorso con loro, sarei dovuta andare a una cena sola con due uomini, ahahahah).

Poi Stefano torna a casa in tardo pomeriggio e me lo trovo su Facebook. Ci scambiamo qualche messaggio, e mi dice che per giovedì ci saremmo dovuti parlare, e che mi avrebbe chiamata subito, ma io stavo uscendo, quindi gli ho proposto di farlo dopo la lezione di doppiaggio. Così è stato. Appena tornata alle 23,15 mi chiama e parliamo. Era come sempre un po’ nervosetto. Ho provato a chiedergli se si poteva fare venerdì sera, ma lui stizzito ha detto che dopo 9 ore in piedi a lavorare non sarebbe certo stato di grande compagnia venerdì sera. Ah, come prima cosa ha detto "ma perché tu credi che R. non ci darà buca?!" e io "beh, al più ceniamo da soli io e te, ti fa schifo?!"  "Ah, no di certo."
Ok, almeno questo va’…
Comunque, ogni cosa che ho detto l’ha in qualche modo innervosito. Siamo finiti a riparlare di Giampiero e della questione della sera prima, del fatto che secondo lui Giampiero era stato prevenuto nei suoi confronti sin dal primo istante. Cosa secondo me, che lo conosco un po’ di più anche se non bene, non vera. Anzi, ha portato una grande pazienza rispetto a quella che avrei avuto io, subissata da tutte quelle domande che ha fatto Stefano… Il bello poi è che Stefano può usare tutto il SARCASMO che vuole, ma se tu usi un po’ di ironia con lui, va subito in puzza… Ma guai a dirglielo!

A un certo punto ha deciso di troncare la telefonata… Gli stavo raccontando del fatto che uno del mio corso non ho capito se ci sta provando o mi sta prendendo in giro… Lui si deve essere innervosito per questo, non lo so, e appena ho finito la frase che stavo dicendo mi fa "Vabé! Buonanotte." ma serio, non scherzando. Stava proprio troncando la telefonata… O____O Mi sono un attimo innervosita perché appunto ha questo modo di fare che prende e tronca lui le comunicazioni. Ho cercato di chiedergli che fosse successo, se magari gli avesse dato fastidio questo argomento, e lui "no, no, no, voglio solo attaccare…Non ho altro da dirti, quindi ti saluto…" O___O "Ma io stavo parlando" "Ma io no, e voglio attaccare" "Ah, grazie della possibilità di scegliere che mi dai… come al solito…" Insomma, alla fine ha salutato e attaccato. Fantastico.
Mi richiama dopo un quarto d’ora, nel quale quarto d’ora la mia prima reazione non ricordo qual è stata ma di sicuro ero nervosa, poi però ho acceso la televisione, finalmente alle 23,30 mi ero seduta a cenare, e mi ero distratta e chi se ne frega.
Invece mi richiama con la coda tra le gambe e mi dice "mi chiedevo se dopo un quarto d’ora eri ancora arrabbiata con me…" e io "Io?! Sai che me ne frega… M’è già passata. Io sono così. Poi avevo fame, mi sono seduta davanti alla pappa, ho acceso la tv e chi s’è visto s’è visto…" ma poi abbiamo iniziato a parlare di questa sensazione che ho SIN DALL’INIZIO di questa "storia", cioé che io NON SONO DIPENDENTE DA LUI come ha detto lui una volta, e come ha anche ribadito ieri sera in macchina sotto casa dei suoi. Io sono SUBORDINATA A LUI. Subordinata a quello che decide lui, a quello che vuole lui.
Definizione di subordinazione dal dizionario:
p.pass., agg., s.m.
1 p.pass. ⇒subordinare
2 agg. CO di azione o circostanza, che dipende dal verificarsi di un altro evento: la mia partenza è subordinata al suo arrivo
3 agg., s.m. CO che, chi svolge un lavoro subordinato o è subalterno ad altri in una scala gerarchica: impiegato s., un capoufficio che rispetta i suoi subordinati
4 agg. BU ubbidiente, rispettoso
5 agg. TS gramm., di proposizione, che si trova in posizione di subordinazione
6 agg. TS mat., di ente, contenuto in un altro della stessa natura

Beh, calza perfettamente!!!  Ogni cosa l’ha decisa lui: se e quando vederci, se e quando sentirci, se e come parlarci, se e quando baciarci, se parlare o meno di qualcosa, se fare o meno qualcosa. Anche se poi la penultima volta che c’eravamo visti aveva detto "allora sarai tu a decidere quando ci rivedremo…". Ma io valgo meno di niente per lui. Valgo quando gli servo, valgo perché lo faccio sentire un attimo tranquillo, lo faccio sentire che questa vita vale la pena di essere vissuta fino in fondo con fiducia… Ah, sì, nel messaggio di ieri sera mi ringraziava anche perché gli avevo fatto ritrovare la fiducia che il suo sogno di diventare un doppiatore possa diventare realtà. Ma poi mi porta il rispetto, non so, che porterebbe a chi!? Non mi viene in mente nessuno, guarda. Lui quando ho usato la parola "subordinata" mi ha detto "Ah, succube!" "No, subordinata" l’ho corretto io per ben 3 volte. Perché non sono sottomessa o plagiata (sono sinonimi di questa parola da lui usata), ma nella nostra pseudo-relazione mi sono ritrovata a dover fare tutto a seconda delle SUE decisioni…
La cosa meravigliosa è stata che si stava scaldando per questa cosa, perché non si trovava d’accordo, e confutava quello che dicevo, poi nel mezzo del discorso improvvisamente rientra la sua coinquilina che era rimasta fuori fino ad allora per una riunione di lavoro, e lui fa "Tutto bene?" (risposta di lei che non ho potuto sentire…) e lui si rivolge a me e mi fa "Scusami ma ti devo salutare. Ci sentiamo dopo, ciao." O___O COOOOOSAAAA?!! Gliel’ho detto subito "Stavamo parlando, scusa…" "Sì, ma lei sta piangendo, devo andare, a dopo ciao." e attacca.
E STI GRAN CAZZI DELLA SOTTOSCRITTA, NO?!
Mi ha richiamata non so quanto tempo dopo, che a me ancora fumavano ma con meno vigore di prima… Però lui c’ha messo un attimo a riattizzare il fuoco… Praticamente lei stava piangendo non ho capito perché. Lui l’ha consolata. Io ho fatto una battuta dicendo "capirai, quando una donna piange e viene consolata da un uomo, scatta subito la gratitudine con un bacio… come nei migliori film…" e lui "Infatti c’ha provato." O___O io scherzavo! Invece c’ha provato ma non c’è riuscita. O chissà. Non chiedo. Comunque a lui lei fa schifo, così ha detto ieri (non ne ha certo decantato i pregi…) e quindi non è andata a "meta", diciamo così… Però lui non mi poteva raccontare meglio perché poi lì manco c’è la porta tra le due stanze, ma solo un separé di fortuna… Comunque siamo tornati a discutere perché, e qui forse ho sbagliato, gli ho dimostrato il mio risentimento per il modo in cui ha troncato ancora una volta la comunicazione in maniera UNIVOCA. Il mio parere vale meno che zero: è lui che ha deciso di troncare la telefonata nella prima della serata, lui che ha deciso di troncare la seconda. Ma quel che mi ha dato più fastidio è stato che abbia scelto, proprio come ieri, che valesse di più dar retta alla sua COINQUILINA DA UNA SETTIMANA che piangeva, piuttosto che a me che stavo dall’altro lato del telefono e gli stavo esponendo il modo in cui mi sento sempre con lui: subordinata. E la cosa allucinante è che sebbene stesse confutando queste cose, poi si è ricomportato esattamente come voleva, esattamente nello stesso modo. Lui ha detto a me che è allucinante che io abbia queste "pretese"! Ma non sono pretese!! Si tratta di RISPETTO, perché facendo così non è tanto il fatto che abbia dato più importanza a lei che a me, quanto il fatto che abbia mancato a me di rispetto, chiudendomi praticamente la comunicazione, il telefono in faccia, nel pieno di un discorso, solo perché lei è arrivata piangente! Lei di cui comunque la sera prima parlava con disprezzo, prendendola in giro per l’accento che ha, per il cesso che è (sì, ha usato proprio parole brutte per parlarne…), e altre cose molto dure…
Insomma: CHIUNQUE E’ PIU’ IMPORTANTE DI ME.
Ecco, questo ritorna, continua, imperterrito a tornare nella mia vita, cazzo!
Dov’è che sbaglio?! Mi sto donando, sto donando tutta me stessa alle persone che ho intorno e NON CHIEDO NULLA. Non voglio nulla. Sto donando da un bel po’ di tempo a questa parte senza minimamente pensare "mi tornerà indietro prima o poi". Ma allo stesso tempo vado davanti al Gohonzon chiedendo che uno dei miei obiettivi più grandi si realizzi: una RELAZIONE DI VALORE, UNA RELAZIONE IN CUI IO E LUI SIAMO ASSOLUTAMENTE SULLO STESSO PIANO. Ho smesso di mettere un nome a quel lui, ho smesso di chiedere che abbia o meno questo aspetto o quell’altro, che faccia questo o quello, ho smesso di chiedere QUALCUNO, ma solo LA PERSONA GIUSTA.
Eppure continuano ad arrivarmi stronzi che non riconoscono la mia buddità, che non riconoscono nemmeno quanto io faccia per loro. Non dico RICAMBIARE, ma riconoscere. Stefano ieri sera mi manda quell’sms pieno di apparente gratitudine, e poi stasera se ne esce che devo smettere con le mie allucinanti pretese?!!!! E poi riconclude la telefonata con la stessa frase di prima in cui dice che non abbiamo più niente da dirci (seguendo il mio filo) e tanti saluti! Che poi per altro ha ammesso che nella seconda telefonata della serata lo AVEVO FATTO INNERVOSIRE CON QUALCOSA CHE AVEVO DETTO O FATTO… Ah, allora lo ammetti che ti dava fastidio il discorso dei miei potenziali spasimanti!!! O forse gli dava fastidio che io non mi ricordassi le cose belle che ha detto sulla pratica di Nam-myoho-renghe-kyo, ma devo dire che da dopo l’incidente non gli ho più sentito dire belle cose su questa pratica… E comunque gli ho detto che potevo anche non ricordarle io, e che quindi me le riferisse di nuovo, se se le ricordava lui. Ma niente. E quando abbiamo parlato ieri in macchina del fatto che lui non voleva che io lo "aspettassi", io l’ho guardato un po’ strabuzzando gli occhi dicendogli che stavo già oltre, che ho smesso di aspettarlo, che non mi aspetto nulla da lui, e che mi guardo bene intorno, comunque… che comunque anche io ho i miei spasimanti, non sono mica da sola in attesa di lui che si muova, anzi… Lui ha detto di non essere geloso, ma a giudicare da come ha reagito, comunque, tra ieri sera e oggi, un po’ gli rode secondo me, altrimenti non si spiega.
Ah, è arrivato a dirmi che faccio due fatiche se mi sono incazzata perché ha attaccato il telefono per dare retta alla coinquilina… Carino!
Niente, senza parole.

Questa sono io. Sono io che sbaglio. Sono io che lascio troppo spazio agli altri, ed evidentemente, ancora, ho lasciato il mio lato zerbino troppo esposto. Per quanto io NON VOGLIA essere trattata più così, mi ritorna sempre questo karma. Allora sono io che permetto agli altri di prendersi libertà che non devono!
Ovviamente la cena di giovedì con lui e il suo amico non la voglio più fare, gliel’ho scritto anche su Facebook un secondo dopo che abbiamo attaccato. Io dovrei far spostare a tutti i miei compagni questa andata al cinema a un altro giorno per questo stronzo? (Appena abbiamo attaccato il VAFFANCULO è partito subito…) Non esiste! Piuttosto vado con loro poi sta cena col suo amico ce la faremo io e lui, il suo amico dico, senza Stefano! Se è lui ad avere problemi il venerdì, sabato e domenica, chi se ne frega di lui! E’ pure scettico che il suo amico non mi dia buca! Bene, vedremo! Magari me la darà questa buca, ma intanto decido io il giorno, non in base agli orari di Stefano, ma ai miei!
Basta zerbino! E sti cazzi.

La cosa allucinante è che non si sa QUANTE VOLTE MI ABBIA DETTO SCUSA STEFANO IN QUESTE ULTIME SETTIMANE! O forse sin dall’inizio. Scusa per qualsiasi cosa. Anche stasera scusa alla prima telefonata, scusa alla seconda… Se ricapita che ci sentiamo capace che mi ridica scusa, stavolta per la terza telefonata. Ieri sera mi ha richiesto scusa per l’ennesima volta per un’altra telefonata in cui era stato tutt’altro che simpatico… Insomma: hai i cazzi tuoi?!!! Prenditela con te stesso, prenditela con chi ti pare, MA RISPETTAMI.
E io mi sono veramente rotta le palle!

ROLLERCOASTER

Oggi è stata una giornata assurda. Ho fatto attività di protezione byakuren al Centro Culturale Buddista dalle 14 alle 19 con i postumi (che veramente porto ancora…) dell’ennesimo mal di testa… Ma non mi stupisco… Sto elaborando, sto lavorando su me stessa, e sto facendo tante cose nella mia vita, perciò questo è solo il sintomo che sono in movimento: tutti questi mal di testa, questi attacchi di colite (perloppiù comunque legati al mal di testa, uff)…
Oggi avevo desiderato fare attività con uno dei tre sokahan che più mi stanno simpatici, e in effetti c’ho preso. Un ragazzo che ho già visto altre volte, e solo oggi però abbiamo avuto modo di parlare più approfonditamente, oggi che condividevamo un notevole malessere entrambi. Fortuna che c’era un’altra byakuren e poverina, ha fatto la maggior parte della protezione nel butsuma piccolo dove si praticava lei, che io avevo giramenti di testa persino da seduta (e comunque quasi due ore me le sono fatte!), lui invece aveva proprio dolori e cercava di stare seduto/semi sdraiato il più del tempo… Anzi che siamo andati lo stesso!!! Veramente ero convinta che sarei riuscita, dedicandomi all’attività, a farmi passare definitivamente sia il mal di testa che i postumi, perché frutto perloppiù di lotte mie interne, invece ha avuto la meglio lui, maledetto! Però ho rivisto una mia amica che faceva la byakuren al turno successivo al mio e mi ha fatto piacere raccontarle un po’ degli ultimi sviluppi della mia vita.
Oggi Stefano si è fatto vivo con un sms in mattinata in cui mi diceva che mi voleva bene. Io non mi sono sentita di rispondergli che GRAZIE. Poi ha provato a chiamarmi ma ero sotto la doccia poco prima di andarmene al Kaikan. Gli ho mandato un altro sms per dirgli che ero appena uscita di casa, che se voleva poteva richiamarmi in quel quarto d’ora che impiego ad arrivare al Centro Culturale, perché poi avrei spento il cellulare. Quando l’ho riacceso alle 19 mi è arrivato il suo sms in cui spiegava che purtroppo non aveva potuto chiamarmi ma che potevo farmi viva quando avessi voluto. Non ero molto in vena di smancerie, soprattutto perché ieri c’eravamo sentiti un attimo la mattina mentre andavo a casa della mia compagna di fede, mi aveva chiamata per rispondere a un mio sms, e poi ha attaccato frettolosamente. Poi ci siamo risentiti (
la telefonata è stata, di nuovo, sbrigativa e nervosa. Odio essere trattata così!) mentre andavo al corso che sto facendo intorno alle 19, ma è caduta la linea e non mi ha più richiamata se non dopo quando sapeva che sarei stata lì, col cell spento.
Insomma, oggi proprio non avevo voglia né velleità di essere dolce. Non sarei stata naturale e non so fingere. E lui se n’è accorto. Mi ha fatto sapere che sarebbe stato a casa più tardi, a casa sua a Monterotondo, e che mi avrebbe chiamata. Appena mi ha chiamata mi ha subito messa spalle al muro per sapere cosa avessi, perché l’avessi trattato così, il perché di quel "grazie", secco (che voleva? Un "Pure io ti voglio bene??" Allora ci tiene più di quanto voglia credere a me!) ecc ecc… Non puoi dirgli di no. Perché ti fa le domande a raffica. Perché finché non gli dai una risposta non cede. Io invece ho i miei tempi, ho anche necessità di chiarirmi con me stessa. E soprattutto queste cose non sono d’accordo a farle per telefono… Invece siamo finiti a "chiarirci" (in senso stra-negativo) per telefono. Mi ha persino paragonata a sua madre, e quando l’ho ringraziato ironicamente del complimento, lui non ha capito l’ironia e mi ha detto ridendo "guarda che non è una bella cosa quella che intendevo…" e io ho sottolineato ancor di più la mia ironia dicendo che scherzavo sul fatto di ringraziarlo: è il sogno di tutte le donne sentirsi paragonati dall’uomo alle loro madri!!! (eh!)
Insomma, è nervoso, è preoccupato, è irascibile, è irritabile, è soffocato, tutto questo per l’incidente e tutto il casino che gli ha creato nella vita, e per il fiato sul collo dei suoi, e per la ex, e in mezzo mi ci mette anche a me. Io volevo essere la sua oasi felice, fargli desiderare di stare con me perché con me può smettere di pensare, di preoccuparsi, ecc ecc, invece non solo ha riversato su di me le sue preoccupazioni spesso trattandomi come tratta il resto del mondo, ma in più si fa i problemi quando non me li faccio io… Prima in questa telefonata, poi per fortuna ci siamo chiariti un minimo meglio (perché la telefonata era proprio finita malissimo) via chat su MSN anche se io non avevo voglia di riaffrontare il discorso sulla chat perché questi mezzi spesso portano a peggiorare la situazione, però insomma, è uscito fuori che lui sente che io voglio di più, che io non sono contenta e soddisfatta, e la cosiddetta ansia da prestazione lo fa innervosire perché sa che non può darmi quello che voglio. Non ora e chissà quando. Io mi sono un po’ alterata perché è assurdo che io non gli chiedo niente, non gli ho chiesto MAI niente, e lui mi tratta come mi ha trattata perché LUI SI FA I PROBLEMI su cosa mi può dare o cosa no.
Che poi a volerla analizzare bene sta situazione, perché c’ho pensato, vuol dire anche che lui VORREBBE darmi di più, se no qualunque cosa io dovessi pensare al riguardo gli "rimbalzerebbe", non lo farebbe reagire così con tanta ansia… Ma non vuole sentirsi in gabbia adesso (né mai, aggiungerei io, anche perché io in gabbia non ci voglio chiudere nessuno, e questa cosa lui non la vuole capire! E’ solo che trasferisce le ansie delle precedenti relazioni su di me… E anche questo se è normale da una parte, non è sano assolutamente dall’altra!)… Per telefono aveva iniziato a farmi discorsi strani, del tipo che non devo essere dipendente da lui, che non devo mettermi in posizione di subordinazione con lui, e cose così… In realtà non mi ci sono messa, tranne per il fatto di non riuscire a trovare il momento giusto nel fare, dire le cose perché non so mai se lui reagirà male o bene perché si sente la tigre in gabbia di cui sopra, allora sì, in quel caso la subordinazione c’è. E non mi piace per niente sentirmi sempre fuori posto. Mi ci sono sempre sentita in casa. Figuriamoci se voglio sentirmici con la persona che frequento! Ma la questione dell’essere dipendente è assurda. Ha frainteso tutti i miei discorsi allora! Perché sono una persona INDIPENDENTE, sono una persona che vuole un RAPPORTO ALLA PARI, ma soprattutto, ed è la cosa che mi è pesata di più in questi giorni e gliel’ho detto, sempre legata alla posizione di "subordinazione" di cui sopra, non sento di poter CONDIVIDERE le cose con lui. Questo sì, l’ho desiderato questi giorni, e per la sensazione di cui parlavo mi sono frenata perché non volevo disturbarlo.
Lui a questa cosa ha risposto che lui, lo so benissimo e me l’ha detto da subito, non si sente, e chissà quando mai ci si risentirà, di avere una relazione di quel tipo… Di CONDIVIDERE. Parlando di quotidianità si intende.
Poi via chat mi ha chiesto stranito perché me ne fossi uscita adesso con queste cose quando lo sapevo dall’inizio. Gli ho spiegato i miei ragionamenti più recenti, il fatto che sì, mi sono rispettata, ho vissuto le cose come le ho vissute e non mi pento di niente. Ma dopo questo week-end, dopo i discorsi sulla ex, dopo il suo trattarmi in questo modo assurdo, a volte con cattiveria, a volte con freddezza, come se io fossi l’ennesima palla al piede del periodo post-incidente, quando invece io volevo essere un’oasi felice per lui, io ho deciso che devo rispettarmi, e che se quella che voglio è una RELAZIONE VERA, devo comportarmi con coerenza, di conseguenza…
Ma siccome sono difficilmente in coerenza con me stessa in questi ultimi giorni, ahahahah, e siccome soprattutto tutti sti discorsi fatti per chat, o per telefono, mi urtano, e siccome alla fine io gli voglio bene, e siccome comunque giovedì verrà alla riunione buddista e io, sai, ehm, ecco, non me la sento a quell’ora di notte (21,30, hihihi) di riaccompagnarlo a casa… insomma… presumibilmente poi rimaniamo assieme… non so…
La questione è che ho bisogno di coccole, e lui lo sa e l’ha capito, ed è la cosa che gli mette ansia perché si rende conto delle mie (sacrosante) necessità e che lui "non ci sta" in questo momento… in nessun senso… Che poi è stato lui a dire per primo che dovremmo vedere in "territorio neutrale" se abbiamo affinità d’altro tipo… Quando gli ho chiesto se ha dubbi al riguardo, perché io no, ha ammesso che neanche lui ne ha… (!!) Epperò, ancora, giustamente, lui non può, non vuole, non si sente di avere nuove storie… che poi non ho capito se tra ieri e oggi, l’altro ieri, che cappero ne so, s’è più visto con la ex, ma ne dubito, sarà ancora la solita questione in sospeso…
Vabé. Detto questo, io domani sera ho la cena con i miei nuovi amici del corso che sto svolgendo, e me la godo. Vediamo come va. Sono felice per me, per questi incontri, per la mia vita che scorre comunque, a prescindere da lui. Che io lo so, nonostante tutte le premesse, le sensazioni, ecc ecc., questa neppure è la persona giusta per me, diamine… Non come sta ora, magari più in là… Lo devo lasciare andare. Ma… "dammi solo un minuto… un attimo ancora" (come dice la canzone)…

Buonanotte.

Sono un mito… 8-)

Ieri ho avuto un altro incontro-scontro col vicino di casa che non ama i gatti. Ho avuto la prontezza di riflessi di accendere il registratore del mio cellulare quando abbiamo iniziato a parlare. Purtroppo la registrazione si ferma automaticamente dopo 5 minuti, e altrettanto purtroppo c’era un pazzo schizzato che stava usando il martello in balcone facendo un rumore assurdo, quindi l’ "amabile conversazione" avuta col vicino non è proprio chiara e si è interrotta dopo 5 minuti mentre noi avremo parlato per almeno 10 minuti. Però: mi sono riascoltata, ho riascoltato lui. E SONO UN MITO. Non ho mai alzato la voce, non ho mai perso la calma, e ho detto delle cose sensatissime, mentre lui stava arrampicandosi sugli specchi della sua intolleranza e incomunicabilità. A quello che io ribattevo alle sue cazzate lui non ha saputo rispondere, ha solo ribadito il solito concetto "faccia il favore, lei non può imporre i suoi gatti a tutto il condominio". Gli ho detto che sono gatti, che si arrampicano, escono, che ci posso fare? E lui "Erga una rete che non gli permetta di scavalcare la recinzione" "Ma sono gatti, si arrampicano anche per 4 metri e più"  "Allora la faccia che copra tutto" "Sì, adesso metto sotto sequestro tutto il palazzo… Secondo lei a cosa la posso appoggiare una rete, vista la disposizione del mio giardino?! E poi c’è sempre la porta del cancello…" e lui "Allora sostituisca quella recinzione di legno con una più sottile sulla quale non possano salire" e io ancora "Sì, e di nuovo: usciranno sempre da questo lato dove c’è la porta… Non c’è verso di non farli uscire… E poi, mi scusi, lei ama il suo cane? Io amo i miei gatti… I gatti sono liberi per definizione, sono persino riconosciuti dal comune di Roma" e lui "Ma quali?! Le colonie feline vorrà dire!!" NO, caro mio, anche io sono riconosciuta come colonia felina anche se sono gatti di proprietà, solo che i tempi del comune sono lentissimi… Comunque questo non gliel’ho detto. E poi io ancora "Ma lei lo sa che ci sono i topi e i gatti servono?!" "Ma quali topi!! Io da che vivo qui non ne ho mai visto uno!" e io "E certo… Perché me li sono portati io da Ponte Milvio i topi…" "Guardi, non serve che faccia del sarcasmo! Non li ho mai visti i topi…" e io "Allora ce li ho messi io… guardi… Due morti e uno vivo che ho trovato nel mio giardino…" e insisteva che lui non li aveva mai visti… Va bene… Diceva che mi lancia il sacchetto con la merda di chissà quale gatto (dico io, "i suoi gatti" dice lui) perché "io avevo detto che gliela sarei andata a togliere dal suo giardino, ma non mi trova mai in casa" e io (che sto sempre a casa) "Ha mai provato a citofonarmi?" "No" "Ah, ecco…" "Ma c’ho provato prima e lei non c’era… perciò gliel’ho lanciato in giardino con un biglietto sopra…" "Ah, ecco…" "E poi è lo stesso sacchetto che le avevo lanciato tempo fa e che lei mi ha rilanciato e mi sono accorto che era finito sull’albero… Che facciamo al rilancio del sacchetto?! Io glielo tiro così lei lo butta!" e io "Ma scusi a quel punto perché non lo va direttamente a buttare nel secchio di fuori sulla strada?" "Io?? Ma perché devo farlo io se sono i suoi gatti!" "Beh, già che c’è…" "Ma le sembra civile?!" e io "Perché, a lei sembra civile raccogliere la pupù di chissà quale gatto (e lui "Sono i suoi!! E’ quello col collarino rosso!") e poi lanciarla nel giardino del vicino? Loro sono gatti, vivono liberi, lei che scusa ha?" "Ma è lei che deve venire a togliere queste pupù!" "Perfetto, allora mi dica quando, quanto? Due volte a settimana? Mi dica lei quando vuole che venga e gliele tolgo io, anche se non dovessero essere dei miei gatti…" e lui "No, non è questo…" "E allora cosa?" e lui "Ma non servirebbe neanche una volta a settimana… Per fortuna ora si è diradata la cosa…" "E allora che vuole da me?" "Che rinchiuda i suoi gatti!" "Ma anche se io, mettiamo il caso, lo facessi, ci sono altri gatti randagi che circolano…" "Non ne ho MAI visti!" "Guardi che li ho anche fotografati, nel suo e nel mio giardino, per dimostrare che esistono, ci sono, passeggiano, fanno pipì" e lui "… e miagolano sempre (mi veniva da dirgli:Allora lo ammette che ci stanno!! Paraculo!)… ma quelli vengono perché c’è il mangiare dei suoi gatti…" e io "No! Glielo dò dentro casa!" e lui "E allora sarà per qualche altra ragione…" (effettivamente però la lotta per il territorio attira i gatti… ma ovviamente non l’ho detto…) E io "E allora che facciamo? io rinchiudo i miei ma lei non sarà mai contento perché ce ne saranno altri… E poi io ho fatto anche lo sforzo di riuscire a prenderne uno e castrarlo, perché andrebbe sempre fatto… Non posso mica occuparmi di tutti i gatti della zona però perché lei non vuole che passino gatti per il suo giardino… questo problema non si risolverà mai…" Ma lui rimaneva fermo sui suoi punti… La cosa buona però è che il suo tono di voce è andato scemando, a un certo punto ha persino detto che gli dispiaceva… Anche se ha anche detto "io non ce l’ho mica con un gatto in particolare… io amo gli animali, non odio i suoi gatti… semmai odio lei che li impone a tutto il condominio…" Ma l’ho così messo con le spalle al muro, rimanendo calma ed educata, con l’ironia che mi contraddistingue (che a lui dava cosìììì fastidioooooo), che alla fine se n’è andato… Morale della favola, continuerà a raccogliersi da solo le merde, metterle in un sacchetto, e poi quanto meno POGGIARLO alla ringhiera e non lanciarlo a cazzo di cane nel mio giardino, così che io glielo butti. Contento lui contenti tutti. Ma sono stata proprio brava. Fanculo!

Gran Caos e altre storie…

Ahimé non sono riuscita a scrivere almeno due post, anzi tre, che avevo in mente: uno riguarda lo shakubuku portato a riunione giovedì sera, uno riguarda l’attività di byakuren di ieri mattina con a seguire incontri vari al Kaikan, e uno riguarda l’ebollizione che mi è presa ieri sera riguardo il veneziano. A momenti lo mando a cagare via sms per il suo comportamento delle ultime settimane (tra l’altro ieri sera ha RIFIUTATO una chiamata!), e guarda un po’, ai miei due sms chilometrici in cui gliele cantavo, mi ha finalmente risposto stamattina scusandosi del suo comportamento ma in questo momento, lo ammette, seguendo quel che gli ho detto io, vede solo se stesso e ha bisogno di concentrarsi su se stesso. BENE. Ho recitato daimoku su questa onda di emozioni, e ho pianto. Per capirmi. Perché se è vero che non c’è dipendenza da parte mia nei suoi confronti, non sono certa al 100% che tutto questo sia frutto di aspettative. Ma la verità è che su questi punti il Buddismo non è che mi sia proprio chiaro. So come non creare dipendenza, ma non sono certa di capire il limite tra aspettative e cinismo…Perché è così sottile, ed io NON VOGLIO, NO NO NO, diventare cinica. E allora io come AL SOLITO MIO, cretina, do’ il 100% in una relazione, di qualunque natura essa sia, non posso evitarlo. Ma pensavo che stavolta non me ne sare pentita, perché i preamboli erano perfetti perché anche lui ricambiasse lo stesso tipo di amicizia autentica che ho sempre dato io. E invece no. E’ bastato che si liberasse dei suoi fantasmi (la ex) e dei suoi impegni d’obbligo (gli esami) perché lui, come tutti gli altri in passato nella mia vita, si dimenticassero di me. USATA. Mi sento USATA. E mi sento NON RISPETTATA NEANCHE COME DONNA. Non ricordo cos’ho scritto nel post dopo la telefonata di martedì. Ricordo che l’avevo ringraziato per avermi rispettata come donna quand’era qui visto che non aveva approfittato del mio debole per lui. Ma col senno di poi, dopo che mi ha detto che "pensava fosse chiaro che non sono il suo tipo", riflettendoci su mi sono sentita usata. Nel mio sms di ieri sera gli ho detto anche questo, che lui forse si è divertito a flirtare con me (sembrava proprio divertito mentre lo faceva) ma se sapeva che non ero il suo tipo, quanto pensa che mi sia divertita io?!!! Ma ciò nonostante, dovrei essere IO quella risentita e che non si fa viva con lui, invece no, ho continuato lo stesso a dargli la mia amicizia. Mi ha invitata ad andarlo a trovare a Tuscania, e poi quando gli ho detto che non pensavo di riuscire ad andare per un problema di soldi, non è che mi abbia ricercata nei giorni dopo per sapere se andavo o no, o quantomeno per farmi sapere QUANTO sarebbe venuto a costare il posto dove avrei dormito, visto che gli avevo chiesto di informarsi. Allora, gli ho scritto, forse è lui a non essere tanto tranquillo a rivedermi, anche se ha detto a voce di no… Io cosa devo pensare?! E gli ho detto che di amici così, che vanno e vengono, che non ci sono mai quando ho bisogno (ho avuto il primo e il secondo turno byakuren e lui non m’ha cercata neanche con un sms per sapere come fossero andati, anche se lui stesso è un sokahan; Cina è scomparsa e non s’è preoccupato di sapere il giorno dopo che gliel’avevo detto se tante volte fosse tornata; Quando è tornata non mi ha risposto all’SMS per dirmi che era felice… Ecc ecc ecc…) ne ho avuti tanti che la metà basta, e ne faccio volentieri a meno, e che non sapevo proprio cosa pensare di lui, perché lui era quello che il 31 maggio mi aveva ringraziato del biglietto d’auguri per il suo compleanno che quasi si metteva a piangere tanto era commosso delle cose che avevo scritto, perché lui era quella che mi aveva chiamata beneficio della pratica, che mi riteneva un’ottima amica… e poi questa amica la butta nel cesso appena è poco poco più impegnato. D’accordo il seminario di danza. Ma cazzo, un minuto per un sms non lo trovi???

Ed eccomi qui.

Io che pensavo di aver cambiato tutto, di aver finalmente modificato un po’ quel mio karma che mi ha fatto incontrare praticamente solo amici stronzi fino a prima della pratica… Io ringrazio perché HO DAVVERO incontrato persone speciali, come Sandro, come Giada, come Myoho, come Miciadipelo, come Monicucci, Silvia, e qualcun altro del mio gruppo… Persone in carne ed ossa…
Ma NON RIESCO, NON RIESCO a non lamentarmi di qusta persona che si era dimostrata in un modo, non me la sono sognata, creata, immaginata io, si era dimostrata in un modo fino a due settimane fa, quasi tre, e poi da quando è venuto qui a Roma per gli esami è stato tutt’altra persona. Non si può cambiare così. Non so, forse sono cambiata io?! Non mi voglio dare "colpe", ma non riesco neanche a capirci qualcosa… E’ il mio specchio? No, non credo, perché tantissime altre persone mi hanno vista luminosa e splendente in queste settimane, allora anche lui doveva vedermi così e io di conseguenza rispecchiarlo ecc ecc… Allora ho pulito e ho visto sotto un alone che avevo immaginato io di "perfezione" che lui è STRACOLMO di difetti? Ho cambiato davvero gli occhiali come mi è stato detto ieri, con cui lo guardo?
Cosa??? Cosa è successo????
Sono stordita, e ho pianto come un agnellino davanti al Gohonzon, perché ancora, dopo Titti, dopo Valentina, dopo Sao, dopo Giorgia, dopo altre 50 persone che mi hanno TRADITA nella mia vita, mi ritrovo da capo a dodici.

Forse è l’attività byakuren, dopo una giornata perfetta che era ieri, tra l’altro con una mattinata all’insegna DELLA RINASCITA, letteralmente, che mi ha fatta pulire e vedere il giusto nelle cose che io credevo giuste e invece erano sbagliate?! Forse le due ore di daimoku a protezione del Butsuma piccolo ieri mattina??

Ho solo cambiato pagina?
Cosa cacchio è successo, non capisco…

Ma so solo che NON VOGLIO diventare cinica e per non avere attaccamenti, per non avere aspettative, non voglio diventare una persona fredda che non si affeziona e non dà. Io NON MI POSSO SNATURARE. Non ci riesco.
Ho rideterminato davanti al Gohonzon che io queste stronze persone egoiste che mi usano e mi gettano non le voglio. Io voglio rispetto e voglio amore e voglio affetto e attenzioni. Ma non a gratis. PERCHE’ IO SEMPLICEMENTE LE MERITO E LE DO’ PER PRIMA. Cazzo. Me le merito. E non capisco dov’è che non rispetto me stessa se poi mi torna indietro nell’aspetto di questi esseri… Da qualche parte sbaglio, ma non so dove…
UFFA.

Che karma profondo che ho… da sradicare….

Buona domenica a tutti…ci leggiamo lunedì…

And the Oscar goes to….

….Il Premio come Miglior Lanciatore di M*r*a dell’anno va al signor B***o, per aver lanciato l’ennesimo sacchetto con escrementi di chissà quale gatto del vicinato nel mio giardino.
Il Premio conferitogli è il cosiddetto Premio Boomerang, perché tutte le STRONZATE lanciate tornano sempre indietro. Detto, fatto.
Ché la Buddità te ce l’hai, ma nascosta, taaaaanto nascosta… sotto la quintalata di merda che ti diletti a raccogliere, conservare, e poi lanciare nel giardino della sottoscritta, senza considerare che ci sono almeno 3 gatti "datati" che girano nel circondario, NON MIEI, più altri 3 gatti nuovi di quest’anno che non avevo mai visto… E certo! Ma tanto tutti i gatti sono miei.
Complimenti per la Civiltà, essere che la decanti tanto!
Io ho determinato tempo fa che ti farò shakubuku, e questo tuo persistere in questo atteggiamento non mi farà desistere dal farlo, caromio! Nossignore! Mi fa solo aumentare l’ichinen a 1000! TESORO!

(a proposito di Tesoro… Sono 3 settimane che non si fa più vedere… )

Per altri lidi….

…ma a parte lo sfogo su quei cretini…
La giornata è stata nella media dei miei compleanni discreta. Oggi non è piovuto (mentre notoriamente il 7 maggio piove, da sempre!) perciò spero che non abbia ragione il meteo che ho sentito ieri o l’altro ieri, che diceva che avrebbe piovuto sabato, perché se alla mia festa piove, ‘ndo le metto le persone?!
A parte questo, ho ricevuto UN SACCO, UNA MAREA, UN FIUME di auguri, e non capita mai, quindi questo mi ha reso molto orgogliona!! Anche la tirata d’orecchie dall’altra ragazza che lavora con me, e dalla capa… La quale non si è però smentita e continua con il suo atteggiamento di merda… La cosa che mi consola è che non è che ce l’ha con me: si comporta così con tutti (e pare che la sorella, ora in malattia, non sia da meglio… annamo bene!!!), e tutti quelli che lavorano lì dentro se ne lamentano (ma mica con lei direttamente!), tanto che un’insegnante ha detto che l’anno prossimo li accanna, perché pagano una miseria e in più ti trattano di merda… Se permetti uno una dignità ce l’ha, e parte che questa cosa alla cara signorina S. non entra in testa… Oggi le ho risposto "male", ma magari MALE! Le ho solo risposto a tono. Perché ahimé io sono buona e cara, e tendo a porgere l’altra guancia, a farmi calpestare… Questo posto sarà una enorme sfida per me  non tanto perché è il primo lavoro da dipendente, quanto per il mio amor proprio e la mia autostima. Io so che valgo, che tutte le cose che mi sono state spiegate le so e le posso fare, che non ci vuole una laurea. Ma sentirmi trattata di merda non mi aiuta ad acquisire sicurezza in me stessa, e regolarmente, col fiato sul collo letteralmente di S. mi inceppo, divento imbranata, sembro stupida, è vero. Ma se una ti butta sempre merda in faccia, non è facile far vedere che sai respirare: apri la bocca e hai paura che ti entri l’ennesima spalata invece di aria fresca. Dopo due ore passate dalla lezione di acquagym dell’ora di pranzo mi chiama nell’altra stanza per dirmi che se viene Caligola (nome fittizio ma il nome della tizia è molto simile per stranezza!) la prossima volta e fa il mensile e chiede di scalare l’ingresso pagato l’altro giorno, col cavolo che lo facciamo! Al che le ho detto che avevo capito il discorso ma non avevo capito di chi si stava parlando, e lei mi dice alzando un po’ il tono della voce e convertendolo in estremamente sgradevole "Pilaaaar!!! Ma parlo di XXXX (e dice finalmente il cognome!), quella che per l’ennesima volta oggi aveva prenotato e non ha disdetto in tempo, perciò la lezione è stata fatta solo in due persone (cosa non ammessa normalmente. In quel caso si cancella)!!! Ne abbiamo parlato prima, NOOOOOO?!!!! E daiiiii, su!!!!! Sveglia!!!" e io "Ma scusa, tu la chiami per nome, io sono dieci giorni che lavoro qui, come pretendi che mi ricordi tutti i NOMI! Se mi dici il cognome ce la posso fare! Ma il nome!!" (perché quando entro appunto su un elenco i COGNOMI di chi entra, non i nomi!!) e lei "Sì, vabé! La prossima volta ti dico il codice fiscale allora!" e io "Ecco, brava! Così può darsi che me lo ricordo!" (e questo lo definisco "rispondere male"… ma quanto sono buona?!) Sottinteso "MA VAFFANCULO VA!" che sono già stanca di essere trattata sempre così, e che non me ne frega un cazzo se è il suo modo di fare, e lo dice anche che lei sul lavoro è una stronza (l’ha sempre detto da quando l’ho conosciuta… Da prima della mia proposta di lavoro… Ecco spiegata la S. con cui la chiamo),  perché la gente che lavora per te non la tratti come deficienti come se tu fossi l’unica intelligente. Forse ti ci puoi sentire, può anche darsi che tu lo sia (ma non ci credo), ma non significa che solo perché i tuoi posseggono quell’impianto, tu allora sei il capo sul tetto del mondo… Anche perché poi sento che coi conteggi per pagare i tuoi "succubi" sbagli anche… e ammetti "che tutti possono sbagliare", eppure sono anni che fai quel mestiere, e ancora ti sbagli?! E allora che pretendi da me che sono 10 giorni che sto lì dentro e queste cose non le ho mai fatte? Ci vuole organizzazione, mentale e non, ci vuole attenzione, ci vuole memoria fotografica e non solo, ma soprattutto ci vuole tempo: tu sono ANNI che sei lì dentro. Io 10 giorni. Che cazzo vuoi?? Facciamo a gara su un altro campo a te assolutamente sconosciuto?!

RISPETTO.

Come si fa a insegnare a una persona così il rispetto?

L’istinto oggi è stato di mandarla a fanculo. Ancora non mi ha fatto firmare il contratto, ancora non sono legata.

Ah, il contratto, altra cosa assurda.

Stava scrivendo al computer della reception (io lasciata in piedi, vabé) una cosa. Lungi da me impicciarmi. Nel frattempo, in piedi, mi leggo un libro. Era un momento mortissimo. Poi squilla il telefono. Telefono che era al suo lato, ma ho visto che non ha battuto ciglio perciò al secondo squillo mi allungo e rispondo. Rimango in questa posizione e per forza di cose, data la mia posizione, mi trovo a guardare lo schermo. Mi cade l’occhio, perché io ho questa CAPACITA’ (lo è!) di riconoscere al volo su una pagina anche tutta scritta le parole a me famigliari… Dicevo, mi cade l’occhio sul mio vecchio indirizzo di casa, che è decisamente una via strana, perciò leggo la parola accanto "residente in", e mi rendo conto che era il contratto per me.
Ho pensato (ma quanto sono stupida?!) che dovessi avvertirla che stava scrivendo la mia vecchia residenza e che quando ha fotocopiato la mia patente non si è accorta del tagliando sul retro in cui veniva notificata la mia nuova residenza attuale. Non ho mai firmato un contratto ma credo che debba essere più veritiero possibile, no?! Quando attacco al telefono, ormai allontanatami, le dico "guarda che la mia residenza non è più via XXXX" e lei si gira, mi guarda malissimo, e mi sgrida, tanto per fare una novità "Pilar, NON AMO che mentre lavoro al computer la gente si faccia i fatti miei!" Le ho spiegato che non mi sono fatta i fatti suoi, ma che rispondendo al telefono mi era CADUTO L’OCCHIO (e che cazzo?! Mi metto un paraocchi quando lavoro con te accanto?!) e che pensando fosse il contratto forse era il caso di avvertirla (io al suo posto avrei detto ad esempio "ti ringrazio per l’avvertimento, comunque per favore non guardare le mie cose…" che ne so…E comunque avrei sempre usato CORTESIA), e invece lei ha insistito facendo come fa sempre quando mi cazzia: portare l’ennesimo esempio! "Perché ad esempio se a te mentre scrivi al computer ti si mettessero vicino a leggere quello che fai, ti farebbe piacere?!!" Che le devi dire?! "Sì, ok, scusa…"

Cioé, sbagliare non è umano per lei… Non si può, non esiste!
Mi ha già chiamata stupida e deficiente un paio di volte… Complimenti.

Oggi quando sono uscita da lavoro mi sono ritrovata Francesca, la mia amica e vicina di casa, che carinissima mi è venuta a prendere per farmi una sorpresa e farmi gli auguri… Allora mi ha anche offerto un gelato… Abbiamo lasciato la macchina a casa poi a piedi abbiamo attraversato la strada.
Nel fare questo siamo passate davanti a un bellissimo negozio di lista di nozze (al quale in realtà non avevo mai prestato molta attenzione, forse anche perché sai com’è, non ne ho mai avuto bisogno… ehm! Per ora! ) che sulla vetrina aveva scritto CERCASI COMMESSA. Io ero titubante, ma lei mi sprona a entrare e chiedere informazioni. La titolare è una bellissima donna di origini partenopee, bassina ma veramente affascinante, e molto calorosa come persona, per quanto comunque di classe, che non si è fatta problemi nel sentire che comunque sono a digiuno di lavori come dipendente, tanto più come commessa, e poi del fatto che lavoro part-time e a turni, e per ora il turno è quello scomodo delle 13-17,30, ma il lavoro è per il negozio accanto, sempre loro, una gioielleria… (Meglio mi sento a esperienza, buahahahahahahaha! ) Mi ha detto che la signora che lavora lì si è stufata e vorrebbe lavorare part-time perché sono tanti anni che fa questo lavoro, perciò all’inizio per l’esperienza ci sarebbe lei che insegnerà tutto quel che c’è da sapere. Dopo di che il lavoro poi diverrebbe full-time, orario di negozio, e di responsabilità perché ci sarebbe questa figura full time e poi questa signora part-time e un’altra persona part-time la mattina… Io ho spiegato che ho preso questo impegno fino a luglio, e sembrerebbe che non ci siano problemi… Comunque dovrei fare un colloquio col marito la settimana prossima, se il caso. Intanto si è segnata il mio nominativo e domani le porto il curriculum. La questione è che non voglio accannare la piscina anche perché mi sta così comoda e mi ci trovo bene come servizi, perciò vorrei mantenere un buon rapporto nonostante tutto per continuare poi ad andarci per PIACERE, non per lavoro… E non è detto che io sia la persona adatta per quest’altro negozio, visto che non so quante altre persone si sono già presentate, ecc. ecc… Ma non voglio porre limiti alla mia esistenza, alla mia vita… Se piacessi al marito (in senso lato, eh!) la signora ha detto che potrei fare la prova (15-20gg… alla faccia!) la mattina fino alle 12,30 per avere poi il tempo di andare di là in piscina… Che gentile…
Anche questo posto avrebbe un contratto…

Comunque voglio rimanere a lavorare in piscina oltre che per la parola data, anche per una sfida con me stessa. Devo trovare il modo di farmi rispettare anche se sono ancora imprecisa, anche se sono ancora INDEcisa perché timorosa di sbagliare… e certo che se c’hai chi ti alita sul collo pronta a VEDERE CHE SBAGLI, non SE sbagli, alla fine di sbagliare ti viene per forza… Almeno, così sono io… Questa donna non sa cosa voglia dire INCORAGGIARE.

Se tu dici A lei dirà sempre B. Anche se un attimo prima parlando con la persona a fianco aveva detto lei A per prima. Chissà se se ne rende conto. E’ veramente insopportabile per quanto è puntigliosa come le pare a lei.  Non c’è modo di farsi appoggiare. Non per ora almeno. Ma non demordo.

M’ha fatta morire una ragazza che ho conosciuto come cliente lì dentro, quando oggi sono passata un attimo nello spogliatoio per accendere l’aria condizionata. Eravamo solo io e lei e mi ha chiesto come andava. Le ho detto "per me bene, però c’è S. che fa così e cosà, e alla fine con lei che mi alita sul collo io mi sento insicura e sbaglio sicuro…" e lei "Ma infatti stavamo dicendoci proprio questo l’altro giorno con non ricordo più chi, un’altra ragazza… Che c’è sempre S. dietro di te, come se gufasse… Che ansia!! Ma perché non ti lascia un po’ in pace??" e io mi sono anche sentita di coprirla un pochino, perché in fondo è anche giusto che mi stia dietro perché capitano cose a volte che ancora non mi ha spiegato e che solo vivendo lì ti vengono in mente di dire, no… Però lei non è lì per sostenermi, ma per buttarmi giù. E questo non va bene.

Credo che uno di questi giorni questo glielo dirò: perché invece di sgridarmi e stare sempre pronta a giudicare, non mi sostieni e mi dici le cose che faccio bene? Non per essere elogiata, ma per sentirmi apprezzata. Vedrai che se mi fai sentire che qualcosa la so fare, lavorerò meglio e alla fine non dovrai più dirmi cose che non andranno, perché non ce ne saranno…

(eccheccazzen)

Ok… finito questo sfogo… ho sentito il mio ex, il mio grande amore Riccardo. E’ stata una bella telefonata, per gli auguri, e quando gli ho detto della novità del lavoro un altro po’ e secondo me faceva i salti di gioia anche stando seduto sul sedile della macchina! Era veramente contento e fiero di me… E questa cosa mi ha inorgoglita… E lui mi ha detto che invece, pur lavorando, ha ripreso in mano dopo anni la tesi e ha deciso di portarla avanti, finalmente!!! E anche a me ha fatto felicissima sapere questa cosa… E poi ha aggiunto che gli dispiace solo non avere qualcunA con cui condividere tutte queste piccole cose… Solo che poi è stato interrotto dall’arrivo di due sue compagne di squadra (stava andando a una partita da giocare, di pallavolo), e quindi non ha più potuto parlare… Io sento sempre che lui è ancora legato a me… Io gli voglio un gran bene, e desidero profondamente che sia FELICISSIMO, e realizzato sotto ogni punto di vista. Ma so che non sono più io quella persona giusta per lui, e forse non lo sono mai stata in realtà. O meglio, lui credevo fosse quello giusto per me e forse non lo è mai stato. Ma il mio desiderio più grande è saperlo felice e che tutti i suoi sogni si realizzino. Perché se lo merita ed è la persona migliore che abbia conosciuto, amorevolmente parlando. Sentirlo parteggiare così per me in questa mia grande sfida del lavoro mi ha scossa, in positivo, enormemente… Che bello!!!

Ho anche risentito lo SCONOSCIUTO, il ragazzo che causò l’incidente… Spero di rivederlo presto perché dopo le tre volte che ci siamo visti poi non è più capitato. Ma lo penso sempre e vorrei tanto che facesse più parte della mia vita.. Quell’obiettivo sento che è rimasto un po’ a metà…

Il Veneziano mi ha chiamata "per caso" (non si ricordava fosse oggi il mio compleanno) ma quando mi stava salutando gli ho fatto notare la svista, eheheheheh… Verrà martedì NOTTE, e mercoledì già attacca il seminario… Poraccio… Però sono contenta che sia uno a cui non dispiace alzarsi presto la mattina, così almeno dorme qui, eheheheheh…

Vabé… è già tardissimo… e io sono stanca stanca stanca, e come sempre, avrei 3000 cose da fare ancora… voglio le giornate da 48 ore!!! Uff!!!!
Notte a tutti….

NO COMMENT!

Divento una bestia quando sento ste cose…

CASILINO 900: CONFISCATI 102 CANI E GATTI MALTRATTATI

LIBERI DI VOLARE I 66 CARDELLINI SALVATI DAL CAMPO ROM
(Beh, almeno si è conclusa bene…)

COMUNE SALVA 7 GATTINI DA CAMPO ROM. ORA LE ADOZIONI

MASTINI ABBATTUTI DURANTE UNA PERQUISIZIONE: LA PROTESTA DELLA CIRINNÀ

SALVI I GATTI TOM E JERRY

E infine QUESTO che mi sta davvero a cuore:

NIDI RONDINI IN PERICOLO. L’APPELLO DELLA CIRINNA’
e che pertanto trascrivo:

"Un appello a tutti i romani a non distruggere i nidi di rondine. Soprattutto in primavera avvengono distruzioni di nidi da parte di persone poco tolleranti, che accusano questi utili uccelli di sporcare. Eppure basterebbe apporre, a circa trenta centimetri dai nidi, mensole di legno o plexiglass, leggero, economico ed eterno, per evitare spiacevoli imprevisti e garantire una migliore convivenza e qualità di vita alle nostre rondini, simbolo della primavera". E’ quanto fa sapere Monica Cirinnà, candidata col Pd al Comune di Roma, già consigliera delegata ai Diritti degli Animali.

"Purtroppo – prosegue Cirinnà – mi hanno segnalato che oggi a Settecamini, in zona via Forno Casale, dei privati starebbero togliendo con un braccio meccanico decine di nidi di rondini da un condominio, dove questi volatili tornano oramai da dieci anni. Eppure bastano pochi sforzi per evitare questo scempio. Ricordo che a Roma c’è il Centro recupero fauna selvatica della Lipu, dove professionisti competenti possono offrire utili consigli e consulenze gratuite per trovare la giusta soluzione, basta chiamarli allo 06/3201912, rispondono sette giorni su sette. Le rondini sono abilissime volatrici e trascorrono la maggior parte del tempo a caccia di insetti. Sono di piccole dimensioni, con il dorso scuro con riflessi bluastri, la gola rossa, il ventre bianco e una coda molto lunga e biforcuta. Quando volano possono sembrare praticamente nere, è più facile riconoscerle dalla coda e da come volteggiano nell’aria. Le rondini si differenziano dal rondone perché quest’ultimo ha la coda più corta. Sono comunque uccelli simbolo della primavera e della bella stagione, è un delitto danneggiare i loro nidi".

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